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Dietro le quinte, parlano i protagonisti

Aggiornamento: 3 giu 2019



Le gambe tremano, le mani sudano, la voce assomiglia sempre più ad un sibilo, tutto intorno è caos: chi prova le battute nervosamente, chi balla, chi canta, chi preferisce semplicemente tacere e concentrarsi e in pochi secondi la musica parte, le luci si accendono, il sipario si apre e via in scena!

Ci siamo, è finalmente arrivato il gran giorno, il giorno in cui mesi di prove e di sudore danno vita finalmente allo spettacolo teatrale della nostra scuola, una tradizione ormai da tutti amata e seguita; infatti il giorno 06/5/19 è andata in scena la prima dello spettacolo teatrale sostenuto dai ragazzi dell’IFS Il Landi in scena del nostro liceo. Lo spettacolo si è svolto presso il teatro Artemisio di Velletri in collaborazione con vari sponsor che hanno permesso la messa in scena del concitato evento che, come ogni anno, è stato ben diretto e gestito realizzando un’ ottima performance.

Oggi però non parleremo dello spettacolo in se ma di coloro che lo hanno portato avanti, ovvero gli attori studenti della nostra scuola che, armandosi di pazienza, dedizione e spirito di gruppo, ci hanno regalato grandi emozioni e tanti sorrisi. Infatti poco prima dell’inizio del secondo spettacolo, noi della Gazzetta del Landi, ci siamo recati al teatro per “tirare le somme”, insieme ad alcuni ragazzi del teatro, riguardo lo spettacolo appena terminato ed in generale riguardo tutto il percorso fatto fino a quel momento dal gruppo.

Da subito i ragazzi, ancora esaltati per via dello spettacolo da poco concluso, ci hanno cominciato a parlare della questione organizzativa dello spettacolo, senza nascondere alcune problematiche insorte durante soprattutto le ultime fasi preparatorie, come per esempio la difficoltà nella preparazione dei costumi di scena che, essendo in tutto più di 50, hanno impegnato molto i costumisti facendoli tribolare non poco; inoltre ci sono stati presentati problemi riguardo il modo in cui sono stati amministrati i tempi, infatti ci hanno confessato che più volte si sono ritrovati a dover gestire e soddisfare alcune esigenze all’ultimo momento, come per esempio l’allestimento tecnico generale del palco provato solo la sera prima della messa in scena. Nonostante ciò però i ragazzi non si sono scoraggiati e anzi sono riusciti a risolvere ogni problema, anche grazie all’aiuto della professoressa Di Nardo che ha gestito il tutto, riuscendo alla fine tutti insieme a presentare a tutti noi un grande spettacolo.

Passate le note dolenti vediamo invece gli aspetti positivi evidenziati dai vari ragazzi; infatti alla domanda “cosa ne pensi del tema scelto per lo spettacolo?” tutti hanno risposto di comune accordo che è stata un’ottima scelta e si sono anche complimentati con la direttrice dello spettacolo Barbara Panzarella per il grande lavoro di adattamento dell’opera compiuto. Ciò è stato anche poi confermato dagli scroscianti applausi alla fine dello spettacolo: infatti la regista è riuscita ad adattare il testo dei “Promessi sposi” di Manzoni, tema scelto appunto dalla compagnia, in maniera eccellente. riuscendo anche a usare musiche originali con arrangiamenti e testi da lei prodotti.

In seguito i ragazzi si sono espressi su vari punti come per esempio, il motivo per il quale facessero teatro e le risposte sono state varie in base al ruolo che svolgevano quest’ultimi nella compagnia: infatti ci sono stati per esempio gli attori che ci hanno riferito di aver, per la maggior parte, intrapreso questo percorso per pura passione. Oppure ancora i costumisti, appassionati di moda e costumi, si sono cimentati dando una grande mano alla realizzazione dei costumi di scena, ed infine ci sono stati coloro, che essendosi semplicemente e senza troppe aspettative iscritti a questa ASL, hanno trovato una nuova passone. Un altro punto è stato quello riguardante il gruppo formatosi tra i ragazzi del teatro, un gruppo a detta di molti fantastico che ha permesso di creare moltissime amicizie soprattutto tra ragazzi di classi ed età diverse, dando vita ad un folto e sereno gruppo che, grazie a ciò, ha lavorato in armonia e tranquillità riuscendo anche con l’appoggio l’uno degli altri a superare paure e ansie. Anche la professoressa Di Nardo si è mostrata orgogliosa e soddisfatta dei propri ragazzi, complimentandosi con loro soprattutto per la capacità di “problemsolving” che hanno dimostrato nei momenti più difficili.

Prima di concludere c’è un altro aspetto sul quale ci siamo confrontati con i ragazzi, soprattutto con gli attori, ovvero l’impatto personale che hanno avvertito nel recitare o nel condurre tutte quelle attività che richiedevano un coinvolgimento emotivo, per capire anche in che modo ciò li avesse fatti crescere o almeno scossi interiormente. A questo quesito le risposte sono state varie come per esempio quella dell’attore che interpretava Renzo, il quale ci ha detto che l’impulsività tipica del personaggio letterario di Renzo lo ha relativamente scosso, facendolo ragionare su quella che è la sua parte interiore più impulsiva e riuscendo quindi poi a migliorare questo aspetto della sua personalità. Anche altri poi hanno ci hanno riferito di aver riscontrato questo effetto “catartico” del loro personaggio che li ha aiutati a conseguire una crescita interna anche se minima, ma importante.

Detto ciò possiamo riconoscere con certezza l’ottimo riuscita del progetto che ha allietato noi spettatori e che è riuscito a creare nuove amicizie e a far crescere tecnicamente, artisticamente e interiormente chi ne faceva parte, sempre all’insegna della collaborazione e del rispetto reciproco.

Romagnoli Gabriele

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