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Un nuovo Colosseo

  • Immagine del redattore: Gazzetta del Landi
    Gazzetta del Landi
  • 18 mag 2021
  • Tempo di lettura: 3 min

Ecco come sarà nel 2023 la nuova arena del Colosseo, la sfida più contestata del ministro della cultura Franceschini.

"Una struttura estremamente leggera e completamente reversibile" afferma la Milan Ingegneria, la società veneziana che ha vinto il bando di gara lanciato da Invitalia per la realizzazione dell'intervento. "Un progetto molto importante per la società e un passo avanti per le opere archeologiche in genere", lo definisce così il ministro che ha l’idea a cuore dal 2014 rilanciando l'input dell'archeologo Daniele Manacorda, per poi portarla avanti in barba alle critiche e alle polemiche arrivate anche da tanti addetti ai lavori. "So che le polemiche non mancheranno. Il Colosseo è il nostro monumento simbolo ed è giusto che si discuta. Ma è una grande sfida per l'Italia". Tant'è che quello che viene presentato oggi è un'idea; ci vorranno altri mesi per mettere a punto quello che architetti e ingegneri definiscono "l'esecutivo" e, contemporaneamente, dovrà essere lanciato un altro bando di gara per individuare l'impresa che lo costruirà. Ma i tempi a questo punto sono abbastanza contenuti, la nuova arena del Colosseo, dovrebbe essere realizzata entro il 2023. Lo studio di ingegneria a capo del gruppo vincitore vanta un portfolio ricchissimo di progetti in tutto il mondo e collaborazioni con le grandi firme dell'architettura a partire da Renzo Piano col quale stanno realizzando tra l'altro l'ospedale di Emergency in Uganda, ma anche Mario Cucinella, Von Gerkan, Marg und Partner, Arata Isozaki, Herzog & De Meuron, Matteo Thun, Bolles+Wilson, Parisotto e Formenton, Rem Koolhaas. A scegliere il progetto, che è stato redatto insieme all'architetto Fabio Fumagalli di Labics e ad altri, è stata una commissione sorteggiata da Invitalia e composta da Salvatore Acampora, Alessandro Viscogliosi, Stefano Pampanin, Michel Gras e Giuseppe Scarpelli. Alla base c'è l'idea di mettere insieme le ragioni della tutela con il recupero dell'immagine originaria del monumento e quella del suo funzionamento come complessa macchina scenica. “La piattaforma - spiega l'architetto Fabio Fumagalli - è stata collocata alla quota che aveva all'epoca dei Flavi e riprende dal piano originario sia la forma sia le funzioni. Le travi sono poggiate direttamente sulle strutture murarie senza ancoraggi meccanici, questo proprio per rendere la struttura il meno invasiva possibile e del tutto reversibile”. Se fra dieci o cent'anni ci sarà la necessità di rimuoverla, si potrà ripristinare lo stato di fatto di oggi. Il nuovo piano di calpestio sarà costituito da pannelli mobili realizzati in protruso di carbonio e rivestiti in legno di Accoya, un materiale che si ottiene attraverso un processo di acetilazione delle fibre del legno per aumentare la resistenza ma anche la durata. Alta tecnologia, ma anche sostenibilità, perché non si dovranno abbattere essenze pregiate ed è stato previsto tra l'altro il riciclo delle acque piovane. Un sofisticato meccanismo di "rotazione e traslazione" dei pannelli di cui si compone la piattaforma servirà a garantire sia la visuale dei sotterranei, sia la loro areazione e illuminazione, oltre a permettere di vedere il sistema scenico originario. Distribuite lungo il perimetro del monumento ci saranno poi 24 unità di ventilazione meccanica che controllano l'umidità e la temperatura degli ambienti ipogei. "In soli 30 minuti si potrà garantire il ricambio completo dell'intero volume d'aria" affermano i progettisti. Da qui anche il passo avanti sottolineato dal ministro per la tutela del monumento italiano da sempre più visitato: "Il nuovo piano dell'arena - spiegano i progettisti - proteggerà gli ambienti sottostanti dagli agenti atmosferici, lo scarico idrico verrà notevolmente ridotto grazie ad un sistema di raccolta dell'acqua piovana che poi verrà riutilizzata nei servizi igienici del Colosseo".



 
 
 

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