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  • Immagine del redattoreGazzetta del Landi

Progetto “Prossimo futuro”



Il PCTO “Prossimo futuro” era stato presentato agli alunni come un corso di scrittura e formazione riguardo alla creazione di un ipotetico libro, ma si è rivelato molto di più…

I ragazzi hanno partecipato a diversi incontri, sia al di fuori dell’orario scolastico e sia durante le ore della mattina, staccando dalla monotonia della scuola e lasciando spazio alla creatività. Oltre alla dedizione degli alunni, riconosciamo l’impegno dei professori e di tutti coloro che hanno organizzato i diversi incontri.

Un progetto in cui veniva lasciata “carta bianca” alle menti dei giovani, dimostrando quanto possano esprimere in poche pagine di racconto; nessun limite imposto, se non sollecitare i ragazzi a seguire un tema: “la libertà”.

Con l’aiuto della direttrice della casa editrice Gemma Gemmiti, e non solo, siamo riusciti a realizzare un qualcosa, che nel nostro piccolo è un capolavoro. Un insieme di emozioni, menti e anime, che Francesca Pica ci ha sempre spronato a manifestare. I suoi incontri ci hanno insegnato ad affrontare le nostre paure, palesare i nostri stati d’animo con semplici gesti e a relazionarci meglio con il mondo dello spettacolo. “Essere giovani non sembra per niente facile”. Queste sono le prime parole scritte nella trama del nostro libro “Gocce”, che secondo me dimostra a pieno l’intento del progetto: dare il giusto peso ai problemi dei giovani. Penso sia un’emozione, sia da parte dei professori e sia da parte degli alunni, vedere scritto il proprio racconto stampato tra le pagine di un libro con allegato sopra il proprio nome. Come ultimo atto di questo grande ed impegnativo progetto c’è stato uno spettacolo teatrale, tenutosi il primo giugno all’Università Tor Vergata di Roma. Questo spettacolo è stato il frutto di cinque lezioni, in cui una professoressa esterna ha scritto una sceneggiatura (prendendo materiale dai racconti di ognuno dei ragazzi partecipanti), creato una performance e l'ha portata in scena. Allo spettacolo vi hanno preso parte i partecipanti del progetto, i vari professori, che hanno svolto il ruolo di Tutor durante le varie lezioni, e altri studenti i quali hanno fatto da pubblico per i compagni.

La giornata è iniziata alle 7:20, ​quando tutti i partecipanti si sono riuniti al campo sportivo per dirigersi in autobus all’università. Una volta giunti sul posto la signora Gemma Gemmiti ci ha accolto e mostrato le copie, fresche di stampa, del libro da noi scritto. Dopo poco abbiamo avuto l’accesso all’Auditorium dell’Università, dove abbiamo preso posto. Dopo poco sono iniziate ad arrivare anche le altre classi di scuole differenti. Infatti, a partecipare allo spettacolo, non c’erano solo i ragazzi del Liceo Ascanio Landi di Velletri, ma anche ragazzi del Liceo Alessandro Volta di Frosinone e ragazzi del Liceo Pietrobono di Alatri.

Dopo che tutti hanno trovato posto, scuola dopo scuola, i ragazzi hanno iniziato le prove dello spettacolo, dove si sono esibiti per la prima volta davanti ad un pubblico, senza la musica. Dopo che tutti hanno concluso con le loro prove è ufficialmente iniziato l’incontro. Ha inizialmente preso la parola la signora Gemmiti, la quale ha da una parte riassunto e spiegato cosa è stato il progetto, dall’altra ha introdotto e invitato sul palco i vari docenti che hanno seguito, con varie lezioni da loro tenute nelle scuole, il corso del progetto. I professori si sono alternati facendo a volte o ringraziamenti del caso o riassumendo brevemente l’oggetto delle loro lezioni. Invitato speciale è stato il Presidente del Consiglio Regionale Antonio Aurigemma, il quale ha ringraziato per essere stato invitato e ha espresso la sua approvazione per progetti come Prossimo Futuro, poiché lavorano sull’istruzione e crescita dei giovani, e il difensore civico della regione Lazio Marino Fardelli, il quale ha spiegato cosa fosse un difensore civico e quale fosse il suo ruolo.

Dopo tutte le presentazioni, ringraziamenti e interventi (cui hanno preso parte anche le varie docenti delle diverse scuole), e i ringraziamenti speciali ai docenti che hanno attivamente lavorato per realizzare lo spettacolo, è iniziata l’esibizione vera e propria. Questo si è articolato in diverse parti, in cui le singole scuole portavano in scena le loro performance. Ad iniziare sono stati i ragazzi del Liceo Landi di Velletri, seguiti dai ragazzi del Volta per concludere con la doppia esibizione dei ragazzi di Alatri, i quali hanno portato in scena due diversi spettacoli.

I singoli spettacoli avevano trame differenti anche se solo alcuni avevano una trama precisa; altri invece avevano argomenti differenti o erano un insieme di momenti. Tutti però i muovevano intorno ad un tema centrale: la guerra. Per guerra non si intende solo quella che si combatte sul campo, ma anche e soprattutto quella guerra intima, che si combatte negli antri più nascosti di ognuno di noi. Così sono stati toccati temi come l’abbandono, la guerra e la morte dettata dalla seconda guerra mondiale, la lotta ambientalista, la lotta tra giustizia e ingiustizia (qui particolarmente i ragazzi di Alatri si sono stretti intorno al ricordo di Thomas Bricca, ucciso il 30 gennaio scorso), per poi arrivare alla lotta più interiore (e forse per certi sensi più dolorosa), la quale si è manifestata nella grande esibizione dei ragazzi del Volta, che hanno portato in scena una lotta tra bullismo e tentativo di auto accettazione. L’esibizione dei ragazzi del Landi invece è stata una sorta di ponte (anche se è stata la prima in ordine cronologico) tra i due tipi diversi di guerra, e si è caratterizzato per un’assenza di trama, la quale ha dato modo di riflettere su diversissimi aspetti, che spaziano dal razzismo all’inclusione, dal rimpianto al desiderio di libertà, dal rifiuto della guerra a problematiche giovanili, come la dipendenza dai cellulari.

Il sentimenti più comuni tra i ragazzi prima (e durante) lo spettacolo è stato certamente, e a ragione, l’ansia, ma questo terribile mostro che, come direbbe un certo poeta di nome Catullo, “nihil est super mi” (anche se è stata usata questa frase non per l’ansia, ma per la gelosia) ha presto lasciato spazio all’euforia, l’adrenalina e, dopo la fine dello spettacolo, ad un senso di liberazione.

Dopo che tutte e tre le scuole si sono esibite, verso le 14:00, si è fatto ritorno a Velletri, e i ragazzi, come si erano radunati, si sono dispersi.








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