PARITÀ DI GENERE
- Gazzetta del Landi
- 4 giu 2021
- Tempo di lettura: 3 min
CITTADINI CONSAPEVOLI - Una lettura dei diritti delle donne nella nostra Costituzione
Il cammino verso il riconoscimento dei diritti delle donne è stato particolarmente lungo è difficile, poiché sin dall’antichità considerate diverse e inferiori all’uomo. Oggi sia la Costituzione sia altre leggi affermano l’uguaglianza tra uomo e donna, tuttavia in alcune parti del mondo la donna è ancora lontana da godere di una piena parità dei diritti.
Proprio per questo motivo la parità di genere, nota anche come uguaglianza di genere, è un dei principali obiettivi dell'Agenda 2030 delle Nazioni Unite:
Obiettivo 5: Raggiungere l’uguaglianza di genere e l’autodeterminazione di tutte le donne e ragazze
Per parità di genere si intende la condizione in cui le persone hanno pari trattamenti, con stessa facilità di acesso ad opportunità e risorse, indipendentemente dal sesso.
Attraverso l’obiettivo 5 dell’Agenda, si vuole porre fine, in ogni parte del mondo, a forme di discriminazione nei confronti di donne e ragazze, a pratiche abusive come il matrimonio combinato e il fenomeno delle spose bambine; la violenza nei confronti di donne e bambine deve essere eliminata sia nella sfera privata che in quella pubblica.
Bisogna inoltre riconoscere e valorizzare: la cura e il lavoro domestico, dare alle donne pari opportunità in ambito politico, economico e della vita pubblica.
È necessario creare delle leggi che permettano di promuovere la parità di genere e l’emancipazione di tutte le donne e bambine, a tutti i livelli sociali ed economici.
In Italia grazie alla Costituzione la donna è riconosciuta come pari all’uomo e a sancire questo fatto sono i seguenti passi della Costituzione:
la Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale;
tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali;
è compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.

Le disposizioni della Costituzione appena citate ci dicono che non solo la donna è, per legge, uguale in diritti all’uomo, ma inoltre è dovere della Repubblica (cioè di tutti i cittadini e di tutte le pubbliche istituzioni) agire affinché questa uguaglianza non resti lettera morta, ma si realizzi nel quotidiano quindi che venga attuata in ogni campo della vita sociale, economica e politica e considerando la donna sia come singolo essere umano, sia nell’ambito di tutte le formazioni sociali a cui partecipa (famiglia, scuola, associazioni, strutture pubbliche).
Per sottolineare l’eguaglianza tra uomo e donna, la Costituzione ha evidenziato in modo dettagliato alcuni diritti fondamentali:
la protezione della maternità, cioè la predisposizione da parte delle strutture pubbliche di tutto quello che occorre per agevolare la donna nel delicato compito dell’essere madre;
il diritto della donna lavoratrice, a parità di lavoro, di ricevere le stesse retribuzioni del lavoratore e di avere condizioni di lavoro che le consentano di adempiere la sua funzione all’interno della famiglia;
il diritto della donna all’elettorato attivo una volta conseguita la maggiore età (del diritto cioè a votare i propri rappresentanti);
il diritto alle pari opportunità tra uomini e donne per l’accesso agli uffici pubblici ed alle cariche elettive in condizioni di uguaglianza.
Chandandeep Singh
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