Napoli tra influenze spagnole e francesi
- Gazzetta del Landi
- 16 mar 2023
- Tempo di lettura: 3 min
Nella giornata dell’8 Marzo, festa internazionale della donna, le classi 3N, 4N, 5N hanno partecipato ad un’uscita didattica, in lingua spagnola e francese, a Napoli. Accompagnati dalle professoresse Tranzillo, Fusco e Rodríguez Villalba, che hanno organizzato tutto con attenzione, gli studenti hanno potuto trascorrere una giornata nella città partenopea, scoprendo le sue influenze spagnole e francesi. Grazie a due guide è stato possibile visitare alcune parti della metropoli ricolme di storia. È bene, quindi, raccontare un po’ della storia che lega tutt’oggi la città partenopea alla Francia e alla Spagna.
Nel 1266 Napoli cadde sotto il dominio angioino, quando Carlo d’Angiò (fratello del re di Francia), chiamato in aiuto dal papa, sconfisse la Siena ghibellina nella battaglia di Montaperti. Il re francese, che aveva appoggiato i guelfi di Firenze, ottenne il regno di Sicilia (che comprendeva l’isola e gran parte dell’Italia meridionale), offertogli dal papa in cambio dell’aiuto. Gli angioini non durarono molto. Tra i cittadini siciliani nacquero dei malumori a causa delle tasse e della decisione di stabilire la corte del sovrano a Napoli. Lo scontento fu tale che il lunedì di Pasqua del 1282 scoppiò la “guerra del vespro”. I siciliani chiesero aiuto agli spagnoli d’Aragona. La lotta terminò venti anni dopo nel 1302 con la pace di Caltabellotta, che vedeva divisa l’Italia meridionale nel Regno di Sicilia in mano aragonese e Regno di Napoli in mano angioino.
Il Regno di Napoli verrà poi conquistato dagli aragonesi nel Quattrocento e per due secoli farà parte del regno di Spagna, governato da viceré, finché nel 1860 diventerà parte del regno d’Italia.

Dopo il viaggio in autobus, gli alunni si sono recati alla piazza Dante di Napoli, dove si trova il Convitto Nazionale Vittorio Emanuele II, per incontrare le guide e iniziare il tour. Partendo da via Toledo, una delle strade principali dell’urbe lunga circa 1,2 chilometri, i ragazzi hanno passeggiato per il cuore di Napoli, i Quartieri Spagnoli.
Voluti dal viceré Don Pedro de Toledo, vennero costruiti nel XVI secolo per ospitare le truppe spagnole che avevano il compito di soffocare eventuali rivolte della popolazione. Oltre agli iconici striscioni e cuori con frasi romantiche, ormai conosciutissimi sui social, si è scoperta un’altra parte dei quartieri.

Tra i panni stesi dei balconi c’è un vicolo dedicato ad Antonio De Curtis, in arte Totò. Egli fu uno dei più importanti attori italiani di cinema e teatro. Cresciuto da scugnizzo, rivisitò il concetto di comicità e grazie alla sua innata capacità recitativa e bravura nell’imitare i comportamenti degli altri, divenne uno dei più grandi comici di tutti i tempi. Dopo un lato più romantico e artistico, gli studenti sono arrivati ad un angolo che i tifosi del calcio ameranno sicuramente. Il murales di Diego Armando Maradona si trova nei Quartieri Spagnoli e celebra un importantissimo calciatore, sparito da quasi tre anni. Oltre all’incredibile murale, sono presenti delle bancarelle, dove è possibile comprare gadget e magliette e dei bar con cocktail dal nome “Maradona”, proprio a manifestare la passione per lo sport.
In seguito, continuando a camminare per via Toledo, si arriva alla Galleria Umberto I, la galleria commerciale di Napoli. Dopo una pausa per le sfogliatelle (dolce tipico della città ripieno di ricotta) che non potevano mancare, la visita continua.

Arriviamo alla Piazza del Municipio, una tra le molte piazze importanti di Napoli. Chiamata così per la presenza del Municipio dell’urbe, si trova a pochi passi dal mare e per questo è possibile vedere uno dei sette porti della città. Ma edificio ancora più significativo e simbolo di Napoli è il Castel Nuovo, meglio conosciuto come Maschio Angioino. Si tratta di un castello medievale, con cinque torri cilindriche. Voluto da Carlo I d’Angiò quando nel 1266 spostò la capitale a Napoli, grazie alla sua posizione strategica era il guardiano della città.

Ultima tappa è stata la piazza del Gesù Nuovo, altra piazza simbolo del centro
storico di Napoli, circondata da monumenti ed edifici religiosi. A delimitarla sono presenti la Chiesa del Gesù Nuovo e il monastero di Santa Chiara, quasi al suo centro si erge l’imponente obelisco marmoreo dell’Immacolata.
La visita non poteva non terminare con un’ottima pizza napoletana. Gli studenti hanno potuto godersi un pranzo nella piazza del Gesù Nuovo per concludere questa giornata, tornando a casa felici e con la pancia piena.
Articolo: Ielapi Giorgia
Immagini: Ielapi Giorgia
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