Maria Antonietta
- Gazzetta del Landi
- 22 apr 2020
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Tutti oggigiorno conoscono la Rivoluzione Francese e i suoi personaggi come Luigi XVI o Robespierre ma pochi hanno avuto l’occasione di focalizzare la propria attenzione su un’altra persona in vista in quel periodo, Maria Antonietta.
Maria Antonia Giuseppa Giovanna d'Asburgo-Lorena nacque a Vienna il 2 novembre 1755 figlia dell’imperatore Francesco I di Lorena e di Maria Teresa d’Asburgo.

La sua infanzia a Vienna fu lieta e ricca di ogni genere di vizi grazie alla sua istitutrice, la contessa Brandeiss, che riusciva a sostituire parzialmente la madre, assente per motivi politici; la contessa le insegnò semplicemente l’educazione morale e religiosa e per rendere felice la piccola Maria ridusse le sue ore di studio, tant’è vero che intorno ai 14 anni la piccola arciduchessa non sapeva parlare e né scrivere correttamente il francese e il tedesco; l’unica lingua che apprese in maniera consona fu l’italiano grazie agli insegnamenti del maestro Pietro Metastasio.
Nel 1767, dopo che il vaiolo distrusse i piani matrimoniali progettati dall'imperatrice per ampliare e costruire nuove alleanze, Maria Teresa fu costretta a organizzare nuovi connubi nei quali rientrò anche Maria Antonia. A partire infatti dal 13 giugno 1769, sappiamo che ebbe ufficialmente inizio il fidanzamento tra Maria Antonia ed il duca di Berry, futuro Luigi XVI. Le nozze furono celebrate a Versailles il 16 maggio 1770, e, a partire da quel giorno, Maria Antonia divenne ufficialmente Maria Antonietta, delfina di Francia.
Il 21 aprile 1770 Maria Antonietta lasciò definitivamente Vienna. Sebbene il suo compito fosse quello di dimenticare le proprie origini austriache, per diventare nel corpo e nello spirito una vera francese, come ci si aspettava da ogni regina consorte di Francia, la giovane delfina seguì invece le indicazioni materne ovvero di mantenere gli usi ed i modi tedesco-austriaci.
Dotata di bellezza e grazia Maria diede subito occasione alla maldicenza dei cortigiani; dissensi a corte furono suscitati anche per la sua avversione per la contessa du Barry, favorita di Luigi XV.
Furono proprio le donne di corte le prime a soprannominarla in modo dispregiativo “l’Austriaca” in segno dell’odio che avevano verso l’Austria ed del fatto che la futura regina di Francia fosse così vicina agli usi austriaci (in francese Austriaca, cioè “Autrichienne”, venne facilmente diviso, durante gli anni della rivoluzione, in “autruche” (struzzo) e “chienne” (cagna)).

Divenuta regina nel 1774 non seppe farsi benvolere dal popolo che le rimproverava il lusso, le spese esagerate e lo sfarzo cerimoniale.
Nel 1778 le nacque la prima figlia, Madama Reale, e nel 1785 il duca di Normandia, futuro Luigi XVII. Ma allora la regina fu compromessa dallo scandaloso “Affaire du collier”. La contessa De la Motte fece credere al cardinale Rohan di essere incaricata di acquistare segretamente per la regina una collana di diamanti di altissimo prezzo, rifiutatale dal re. Il cardinale, caduto in disgrazia presso Maria, credette di poterne riacquistare il favore comprando a credito la collana, ma non poté pagare nemmeno la prima rata del prezzo convenuto. Conosciuto l’intrigo, il re fece incarcerare il cardinale nella Bastiglia e processare dal parlamento di Parigi. Dalla corte si iniziò una campagna di accuse e di calunnie contro Maria Antonietta e il pubblico si schierò a favore del cardinale, che fu assolto.
Allo scoppio della rivoluzione (14 luglio 1789) Maria rifiutò ogni compromesso con le idee liberali o innovatrici. Quasi costretta dalla debolezza del marito, assunse una funzione direttiva della politica di corte; appoggiandosi al conservatore conte d’Artois, futuro Carlo X, e alla principessa di Lamballe, contrastò i propositi del conte Mirabeau che consigliava al re di porsi a capo del rinnovamento costituzionale della monarchia. Dopo la morte di Mirabeau (1791) maturò il pensiero della fuga del re da Parigi per poi tornarvi con l’aiuto delle forze armate straniere. Fallita la fuga a Varennes (20/21 giugno 1791), la regina allacciò relazioni con il parlamento costituzionale senza portarle a compimento. Caduta la monarchia il 10 agosto 1792 fu rinchiusa insieme al re nella prigione del Tempio e nell’estate 1793 fu processata e condannata a morte. Proprio a causa dello stress dovuto alla condanna, i capelli della regina già colpiti dall’alopecia areata (malattia che fa perdere i capelli con pigmentazione lasciando solo quelli bianchi) divennero ancora più canuti e da qui ha origine la sindrome omonima di Maria.
Di fronte alla morte, tuttavia, Maria Antonietta dimostrò dignità regale e salì coraggiosamente il patibolo il 16 ottobre 1793.
Vetri Manuel
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