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DIALOGO CON L’EBRAISMO

  • Immagine del redattore: Gazzetta del Landi
    Gazzetta del Landi
  • 16 mag 2021
  • Tempo di lettura: 2 min

Aggiornamento: 17 mag 2021


CITTADINI CONSAPEVOLI - Un confronto per crescere


Nei mesi di Aprile e di Maggio, le classi terze del Liceo Ascanio Landi stanno partecipando ad un incontro con il Centro Astalli, ovvero la sede italiana del Servizio dei Gesuiti per i Rifugiati, attivo in più di 40 paesi. La riunione che, nello specifico ha coinvolto una delle classi, consisteva in un dialogo interreligioso a tema ebraismo. Si è svolta in collegamento Zoom con Viviana, l’operatrice del centro, e Sara, testimone di questa religione e guida turistica al Museo Ebraico di Roma da quasi 10 anni.

Era inoltre presente la prof.ssa Alessandra Mancini, insegnante del liceo e rappresentante del progetto promosso dai docenti di IRC, approvato dal Dipartimento e afferente anche all’area Pcto “Cittadinanza e dialogo”, realizzata insieme alla prof.ssa Patrizia Leotta (docente dell’Istituto).

L’incontro è iniziato con una breve introduzione all’ebraismo: si tratta della prima religione monoteista, in cui vi è la manifestazione di Dio.

Uno degli eventi fondamentali della storia del popolo ebraico è la diaspora, che si verificò a partire dal 70 d.C. quando l’imperatore Tito conquistò Gerusalemme, distruggendone il Tempio; questa dispersione nel mondo comportò la formazione di due principali gruppi ebraici: i Sefarditi, discendenti dagli ebrei spagnoli, e gli Ashkenaziti, provenienti dall’Europa centrale e in particolare dalla Germania.

Nel V secolo d.C., tramite alcuni scambi commerciali, questa religione sbarcò in Italia; ancora oggi troviamo un’importante comunità ebraica a Roma che si distingue dai gruppi precedentemente citati per tradizioni e usanze.

Il discorso si è poi spostato sulla Torah, la prima parte della Bibbia Ebraica: questo testo è anche chiamato Pentateuco, poiché è composto da 5 libri, e tratta della storia del popolo ebraico, partendo dalla creazione del mondo e arrivando alla morte di Mosè. Contiene inoltre le regole che gli ebrei rispettano tutt’oggi, interpretate in modo diverso da ciascun gruppo.

La Torah è, inoltre, composta da 54 capitoli e scandisce l’anno ebraico, che inizia il 6 ottobre con la fine della lettura del Pentateuco.

Si è trattato di un vero e proprio dialogo poiché la classe, incuriosita, ha rivolto molte domande alla testimone, desiderosa di conoscere meglio i vari aspetti dell’ebraismo.

Abbiamo così parlato delle sinagoghe: solo a Roma se ne contano 18, di cui la principale è il Tempio Maggiore; quest’ultima rappresenta, per la comunità ebraica romana, un luogo sacro e un fondamentale punto di riferimento. All’interno della sinagoga, possiamo trovare un’imponente struttura centrale: è l’Aaron Hakodesh, l’armadio sacro contenente la Torah, scritta a mano in ebraico su una pergamena; il testo è arrotolato su due bastoni di legno e avvolto, infine, in tessuti ricamati per proteggerlo.

Una particolarità di questo spazio è che viene sempre posto un lumino acceso vicino all’armadio per indicare ai fedeli la presenza della pergamena: nel caso in cui non fosse presente, vorrebbe dire che la sinagoga non viene utilizzata.

Dopo una breve descrizione delle principali festività, l’incontro si è concluso. Indubbiamente, il confronto con qualcuno che vive in prima persona la religione è stato fondamentale per poter venire a diretto contatto con questo mondo e poter capire l’importanza di ciò nella società.



Gaia Mascioli

 
 
 

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