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Abbi cura di me


Durante uno degli incontri del Pcto di “Cooperazione umanitaria e volontariato” mi è stato regalato il libro “Abbi cura di me”, di Simone Cristicchi e Massimo Orlandi, da uno dei tutor esterni appartenenti alla Caritas diocesana di Velletri. Il libro parla del percorso artistico di Simone Cristicchi: un artista a tutto tondo che fin da giovane ha maturato la passione per il disegno e il fumetto (è stato allievo del grande fumettista Jacovitti) e un grande amore per la canzone d’autore, con cui ha vinto prestigiosi premi tra cui spicca il Festival di Sanremo. È inoltre autore e interprete di spettacoli teatrali molto originali, che trattano temi che spaziano dalla narrazione storica, alla critica sociale, alla riflessione spirituale. La sua storia viene narrata in due diversi modi: ogni capitolo si apre con uno stralcio in prima persona, raccontato dall'animo del cantante, per poi proseguire con una sorta di biografia a scala descritta e raccontata dalla penna del giornalista Massimo Orlandi.

Una delle cose che più mi ha colpita di questo artista è la sua generosità, la sua empatia, il suo approcciarsi sempre alle categorie più emarginate della società; i “matti”, per esempio. Ha compiuto un viaggio tra i manicomi che lo ha portato a conoscere diverse storie orribili su come le persone con problematiche psicologiche sono state trattate nel corso degli anni. E ha dato loro voce con una canzone, uno spettacolo e un libro. Ha fatto lo stesso con le storie dei minatori. E poi con quelle dei nostri anziani che hanno vissuto la grande guerra e ha raccolto tutto in un libro, per ricordare la loro storia anche quando non ci saranno più. Racconta delle foibe e dei nostri compatrioti esuli, ricordandoci un tempo in cui eravamo noi italiani a scappare, noi a essere gli immigrati. Evidentemente qualcuno se ne è dimenticato. Nell’ultima parte del libro, verso la fine, scopriamo anche la sua riconciliazione con la fede, persa alla morte del padre quando aveva 12 anni. Dopo ciò, altri lutti hanno toccato la sua vita. Negli ultimi anni Cristicchi ha capito che doveva cambiare approccio e riavvicinarsi al suo io spirituale. Inoltre l'artista ha una sensibilità artistica non comune e ho imparato ad apprezzarlo per questo. La scrittura è semplice e sincera, ci apre il suo animo e ci avvicina ai suoi pensieri più intimi. Non ho potuto non emozionarmi nel leggere le ultime pagine: il racconto di come è nata la canzone “Abbi cura di me”, di come abbia aiutato davvero le persone, non facendole sentire sole, ma abbracciandole.

“Sono solo quattro accordi ed un pugno di parole. Più che perle di saggezza sono sassi di miniera Che ho scavato a fondo a mani nude in una vita intera.”

( da Abbi cura di me )

Chandandeep Singh


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